Sintesi della lezione tenuta per l'Unitre di Sondrio venerdì 17 febbraio 2006 dal prof. Pierluigi Patriarca sul tema:
C'era una volta il valtellinese cretino e gozzuto.
Il gozzo cretinismo nella Valtellina di cento anni fa
Il gozzo-cretinismo è uno dei capitoli più importanti e più drammatici della storia sanitaria valtellinese, E' la malattia che, fra tutte le malattie endemiche dell'Ottocento, ha maggiormente colpito la Valtellina e la Valchiavenna, un vero flagello sociale. Ancora negli anni Trenta-Quaranta del secolo appena trascorso si potevano vedere gli ultimi superstiti dell'endemia aggirarsi nei paesi del versante orobico della Media e Bassa Valtellina: piccoli di statura, lo sguardo spento, la lingua grossa e protrusa, il gozzo più o meno voluminoso, a volte trilobato, la pelle secca, fredda e ispessita, l'andatura lenta e goffa.
Oggetto della presente lezione è la rivisitazione di questa terribile malattia endemica con tre scopi:
Ripercorrerne - per sommi capi - la storia;
mettere in risalto il contributo della medicina valtellinese nella lotta contro il gozzo-cretinismo;
informare l'uditorio, se già non è informato, del ritorno della malattia, che oggi - sia pure nella sua forma meno grave (il gozzo semplice) - si ripresenta molto diffusa: il gozzo endemico è una delle malattie più diffuse al mondo.
Il gozzo-cretinismo è dovuto all'ipotiroidismo, cioè a una diminuita secrezione di ormone tiroideo, l'ormone secreto dalla tiroide che serve per la crescita staturale e per lo sviluppo psichico. L'ipotiroidismo è a sua volta causato dall'insufficiente apporto di iodio con gli alimenti. Le zone in cui si diffondeva il gozzo-cretinismo, cioè le zone endemiche, erano quelle che avevano una carenza ambientale di iodio: scarsa concentrazione di iodio nel suolo e quindi scarsa incorporazione degli ioduri nei vegetali utilizzati dagli uomini e dagli animali da allevamento. Lo iodio serve alla formazione dell'ormone tiroideo: se l'apporto di iodio con l'alimentazione scarseggia, la ghiandola si gonfia, aumenta di volume per captare più iodio possibile (ipertrofia compensatoria della tiroide alla carenza di iodio) e compare il gozzo (il gozzo non è altro che la tiroide ingrossata); se lo iodio - così captato - riesce a formare ormone tiroideo sufficiente, allora rimane il gozzo senza altre manifestazioni (gozzo semplice, senza cretinismo), ma se, nonostante questa ipertrofia, l'ormone che si forma è insufficiente, allora oltre al gozzo si hanno i segni dell'ipotiroidismo: il bambino non cresce, il suo cervello non si sviluppa in modo adeguato, e presenta poi tutte le altre caratteristiche somatiche e psichiche legate alla carenza di ormone tiroideo (gozzo-cretinismo). Cretino, il termine scientifico usato per questi soggetti, viene dalla parola francese chrétien, cristiano, nel senso di compatimento, "povero cristiano", pover'uomo.
Ma quanti erano questi "poveri cristi"? La prima statistica in Italia, che risale al 1881-82 e riguarda le regioni del Piemonte, della Lombardia e del Veneto, considerate le regioni a maggior rischio, cioè le regioni endemiche, mette in chiara evidenza come la provincia di Sondrio sia stata la più colpita tra le province lombarde: 11.540 gozzuti semplici e 1.240 gozzuti-cretini, che significa - in termini di percentuali sull'intera popolazione della provincia - 924 gozzuti per 10.000 abitanti e 100 cretini per 10.000 abitanti. Cifre enormi se paragonate a quella delle altre province (la media lombarda era di 283 gozzuti su 10.000 e 2 cretini su 10.000). Negli ultimi decenni dell'Ottocento i medici militari alle visite di leva erano costretti a riformare per gozzo circa 30 coscritti valtellinesi ogni mille.
Insomma negli anni di fine Ottocento - primi Novecento la Valtellina era considerata la culla del gozzo-cretinismo. "Gozzo e Valtellina", "cretino e Valtellina" erano binomi ormai inscindibili nella mente non solo dei medici, ma anche della gente comune. La Valtellina era la valle dei gozzuti e dei cretini. Erano gli anni in cui uno dei primi ministri del nuovo Regno italiano era un valtellinese (Luigi Torelli, di Tirano, ministro dell'agricoltura), e - più tardi - il ministro della pubblica istruzione era un valtellinese (Luigi Credaro, di Sondrio); erano gli anni in cui la provincia di Sondrio era, fra tutte le province del Regno d'Italia, quella che aveva il minor numero di analfabeti (nel 1901 il 16 % della popolazione, quando la media italiana era il 51,5 % - la provincia di Cosenza il 79,2 % - ). Ma il marchio d'infamia era indelebile, sancito, consacrato nei dizionari e nelle enciclopedie.
Fino alla fine dell'Ottocento la scienza medica in Italia, ma non solo in Italia, si è quasi completamente disinteressata del gozzo-cretinismo, considerato, per così dire, un fenomeno paranormale, un fenomeno da "baraccone", non degno dell'attenzione degli scienziati. Finalmente nell'ottobre del 1909, per la prima volta in Italia, viene indetta una riunione di esperti allo scopo di fare il punto sui vari problemi inerenti al gozzo-cretinismo endemico. Il convegno si tiene a Milano nell'ambito del congresso di Freniatria e vi partecipano i più importanti cattedratici internisti e psichiatri delle università italiane. A rappresentare la provincia di Sondrio, una delle province più colpite dalla malattia, è invitato il dottor Francesco Buzzi, primario chirurgo e direttore dell'ospedale civile di Sondrio, il quale intervenendo in discussione propone la "distribuzione nelle zone endemiche, a mezzo dello Stato, di sale comune arricchito di iodio (sale iodato)". La sua proposta cade nell'indifferenza dell'assemblea. Dopo otto anni, nel 1917, gli Stati Uniti per primi iniziarono la profilassi del gozzo-cretinismo con sale iodato nelle zone endemiche delle Montagne Rocciose. Cinque anni più tardi fu la volta della Svizzera che in diversi cantoni attuò la distribuzione del sale fortificato con iodio. Intanto in Italia, in attesa che lo Stato prendesse una decisione, su iniziativa del dottor Giuseppe Muggia, direttore del Manicomio di Sondrio, cominciavano i primi esperimenti di profilassi con iodio, consistenti nella distribuzione di cioccolatini contenti iodio a tutti gli alunni delle elementari della provincia di Sondrio. Finalmente nell'aprile del 1925 - per disposizione della Direzione Generale di Sanità - iniziava anche in Italia la distribuzione di sale iodato (sale da cucina addizionato di ioduro di potassio) a tutta la popolazione della provincia di Sondrio e delle altre province ritenute a rischio di gozzo-cretinismo endemico. La distribuzione di sale iodurato proseguì per 25 anni, fino al 1950, ma già a partire dalla metà degli anni Trenta l'endemia gozzo-cretinica poteva considerarsi spenta.
Oggi la civiltà industriale dei Paesi occidentali, con i processi di raffinazione e conservazione degli alimenti che hanno l'effetto di eliminare gran parte dello iodio contenuto, ha riportato il problema della carenza alimentare di iodio in diverse popolazioni. Ma anche nei Paesi del Terzo Mondo l'apporto alimentare di iodio è molto scarso a causa della cronica denutrizione di queste popolazioni (gli alimenti che contengono la maggior quantità di iodio sono, oltre ai pesci marini e ai crostacei, le uova, il latte, la carne e le verdure). Circa un quinto della popolazione mondiale è oggi a rischio di carenza ambientale di iodio, carenza che si traduce clinicamente in disfunzione e aumento di volume della tiroide. In genere la disfunzione (ipotiroidismo carenziale) è lieve e non dà segni clinici o comunque non è così grave da portare al cretinismo dell'Ottocento, ma l'ingrossamento della tiroide porta al gozzo (gozzo endemico). E' pressoché scomparso il cretinismo, ma ritorna il gozzo: i cretini sono molto pochi, ma i gozzuti sono numerosissimi. Nel mondo attualmente vi sono 400 milioni di persone con il gozzo, in Italia sei milioni (circa l'11 % dell'intera popolazione), e non sono colpite solo le regioni alpine e subalpine dell'Italia settentrionale, ma anche molte zone appenniniche e località in pianura. Il gozzo rappresenta a tutt'oggi un grave problema sanitario, non solo per l'estensione del fenomeno, ma anche perché l'ingrossamento della tiroide non è solamente un fatto estetico, ma nei casi più pronunciati può provocare disturbi da compressione dell'esofago (disfagia, cioè difficoltà della deglutizione), della trachea (dispnea, cioè difficoltà della respirazione), dei nervi ricorrenti (disfonia, cioè difficoltà di fonazione).
Il sale arricchito di iodio è ancora oggi il mezzo più efficace raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per prevenire il gozzo. Questo tipo di sale in molti paesi europei è in commercio da diversi anni e in alcuni (Portogallo, Ungheria, Austria,) ne è obbligatoria la vendita, ma il sale comune resta a disposizione su richiesta. I paesi scandinavi e gli USA hanno invece optato per rendere obbligatoria la vendita del solo sale iodato, eliminando il sale comune dal mercato.
Nel marzo 2005 il Parlamento italiano ha approvato il Disegno di Legge per la prevenzione del gozzo endemico e della malattie legate alla carenza di iodio con la iodoprofilassi. La legge impone l'obbligo a tutti i punti commerciali di prodotti alimentari (negozi alimentari, supermercati, privative) di tenere a disposizione il sale iodato. Dall'ottobre 2005 questo provvedimento è esteso anche alle mense, ai ristoranti, ai bar. Sostengono tuttavia gli esperti che per rendere efficace la campagna di prevenzione del gozzo è necessaria la sostituzione del sale comune a favore esclusivamente del sale iodato. Il sale iodato di quel chirurgo di Sondrio di cento anni fa.
Pierluigi Patriarca
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